Sbocchi professionali per gli architetti
Da Redazione
Agosto 11, 2021
Il mercato del lavoro e gli sbocchi lavorativi di un architetto
Il mondo dell’architettura si crede da sempre sia un settore poco variegato e attraverso il quale si ha solo modo di lavorare come architetto.
Inoltre, sono in tanti a chiedersi quanto valga realmente la pena iniziare a lavorare nel settore dell’edilizia, settore che è risaputo essere da diversi anni fra quelli più in crisi per le opportunità di lavoro offerte. Vi anticipo che laurearsi come architetti offre davvero tante possibilità che non si limitano ai soli studi di progettazione, ma arrivano fino al lavoro nel mondo del gaming.
Ecco, oggi parleremo di tutti gli sbocchi lavorativi, convenzionali e non, che un architetto può prendere in considerazione dopo aver conseguito la laurea.
Il percorso di laurea: triennale vs magistrale
Il primo bivio che si parerà dinanzi ad uno studente di architettura è la scelta di fermarsi alla laurea triennale (chiamata anche laurea breve) oppure continuare con due anni di magistrale (conosciuti come anni di specializzazione). Fra i due percorsi ci sono differenze sostanziali che qualsiasi studente dovrebbe comprendere prima di compiere scelte troppo affrettate date dalla voglia di iniziare a lavorare.
Gli studi da fare
Iniziamo dal percorso di studi. Quest’ultimo, come già avrete capito, ha una durata maggiore nel caso della laurea magistrale (ha una durata minima prevista di cinque anni) a differenza della laurea breve di tre anni. Oltre che avere una durata maggiore prevede uno studio di materie specializzanti e complesse, naturalmente la difficoltà è soggettiva, ma sarà necessario sicuramente più impegno per il conseguimento del titolo di studio.
Le diverse opportunità lavorative
Per “diverse opportunità lavorative” intendiamo dire che anche dei semplici concorsi, alle volte, richiedono come titolo di studio una laurea magistrale, stessa cosa accade per i concorsi pubblici o per l’insegnamento di una materia in campo architettonico, per i quali è necessario aver sostenuto un corso di laurea magistrale in architettura. Questo, quindi, rappresenta il secondo aspetto da valutare per decidere se proseguire gli studi o interromperli alla triennale.
L’iscrizione all’albo di un architetto
L’iscrizione all’albo degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (APPC) è ciò che più di tutto condiziona la scelta di un neolaureato nella triennale di architettura a proseguire gli studi. Al termine del percorso sia il laureato magistrale sia il laureato triennale, per esercitare la professione, dovranno sostenere un esame di abilitazione detto anche esame di Stato.
La differenza tra i due esami è che con il superamento dell’esame e la conseguente iscrizione all’albo degli architetti, verrete riconosciuti come “dottori in architettura” o “figure senior”, potendo così aprire il proprio studio e progettare liberamente, mentre i colleghi della triennale saranno “figure junior” e potranno “solo” lavorare come collaboratori in studi di architettura già esistenti.
Sarà poi obbligatoria per entrambi la formazione continua e seguire corsi per crediti formativi architetti online per continuare a svolgere la propria professione di anno in anno.
Come si può lavorare da architetto?
I lavori che un laureato in architettura può svolgere sono tanti anche considerando il solo ambito edile e dell’architettura delle costruzioni, analizziamo meglio i principali sbocchi in questo settore.
Lavoro da freelance (o libero professionista)
Il lavoro da freelance è uno sbocco lavorativo che può essere riassunto nella creazione di un proprio studio con l’apertura di partita iva e avere un proprio stile nella progettazione per distinguersi dalla massa.
La realtà è ben più complessa e passa per anni ed anni di gavetta in tanti altri studi di progettazione architettonica per accumulare esperienza e formarsi concretamente sulla professione. Inoltre, dovendo gestire un intero studio, l’architetto deve essere necessariamente amante del rischio oltre che competente, specie se vi trovate a lavorare in uno Stato come l’Italia che non agevola i giovani imprenditori.
Lavoro da restauratore di opere
Il restauro architettonico si crede sarà l’ambito con il quale l’architetto tornerà in auge, questo perché, l’Italia, così come tante altre nazioni, è ricca di beni culturali e artistici di gran valore che però avrebbero bisogno di restauri. Fare ciò porterebbe ad un aumento del settore del turismo, migliorando l’economia di un settore da anni in crisi, condizionato in negativo anche dal COVID 19.
All’estero, il restauro di progetti di opere pubbliche è visto come primo compito per far risollevare la nazione, che sia la volta buona anche per noi?
Lavoro da illuminotecnico
L’illuminotecnica è la disciplina riguardante la gestione delle luci, questa tecnica può riguardare anche un edificio e gli interni di una casa collegandosi così all’architetto. È un vero e proprio gioco di luci ed ombre per accentuare alcune aree a sfavore di altre. È uno dei lavori con il quale l’architetto può mettere alla prova tutte le sue competenze e idee.
Le opportunità lavorative nel mondo del design
Le competenze che un architetto raggiunge negli anni di studio gli permettono di lavorare anche in settori similari per quanto riguarda il design. Infatti, grazie al gusto estetico e alla modellazione gli è possibile lavorare nei seguenti settori.
Design d’arredi e di interni
Conosciuto anche come interior designer, l’arredatore d’interni è una delle professioni che può svolgere una persona laureata in architettura. Si occupa della progettazione degli interni (es. sedie, mobili, tavoli ecc.…), così da mostrare al cliente finale un progetto contenente l’arredo che ha intenzione di acquistare.
Graphic Design (o grafica pubblicitaria)
È il primo settore completamente estraneo all’architettura ed è anche quello che genera più conversione di architetti. La professione è quella del grafico pubblicitario, ma per trovare lavoro in questo settore una persona necessita di tanta pratica su programmi di grafica che non vengono trattati ampiamente nel corso di studio da architetto.
Game Design
Così come nel graphic design, per lavorare nel game design bisogna accompagnare le nozioni teoriche universitarie ad un interessamento del mondo dei videogiochi ed in particolare alla creazione di ambienti per videogiochi in digitale. È il campo che più si discosta dall’architettura, ma che, al tempo stesso, permette di lavorare divertendosi.
Industrial Design
L’industrial design è una branca del design che si concentra sulla produzione di massa di prodotti di piccole dimensioni. Non occorrono conoscenze diverse da quelle date dall’università, basterà avere un buon gusto per l’estetica e ragionare da acquirente per capire se un progetto avrà un buon seguito oppure no.
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