Quando ci guardiamo allo specchio, incontriamo il nostro volto così come lo vedono gli altri. Quali sono le caratteristiche che spiccano in un viso e che per prime vengono registrate dall’osservatore? Semplice: gli occhi e i capelli. Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, come si dice, i capelli ne sono allora la cornice: ci identificano, esaltano i lineamenti, sono parte di noi.
Se i capelli iniziano a diradarsi, come spesso capita con il passare degli anni, o se per motivi di salute o di stress ci si trova a perderli (l’alopecia areata colpisce ogni anno il 2% della popolazione mondiale, per esempio) è frequente provare una grande difficoltà emotiva. Riconoscersi nella propria immagine è cruciale: vedersi diversi può significare perdere una parte della propria identità che non si è pronti a lasciare andare.
Si può tuttavia trovare un modo per vivere serenamente questa esperienza. Vediamo quali sono le opzioni disponibili.
Il trapianto di capelli e le cure ormonali
Se stai vivendo con disagio la perdita dei capelli, forse avrai sentito parlare dei metodi come il trapianto di capelli oppure le cure ormonali.
Sono entrambe modalità efficaci. Il trapianto ha esiti più prevedibili rispetto alle cure ormonali, le quali non possono essere ritenute risolutive con certezza perché ogni organismo ha reazioni differenti (oltre ad essere spesso difficile tollerare un’integrazione ormonale esterna). Il trapianto ha tuttavia costi molto più alti. Va inoltre tenuto presente che il trapianto prevede micro incisioni e piccoli tagli che rendono inevitabili alcuni effetti spiacevoli nei giorni successivi, come il gonfiore e il dolore alla zona trattata. Ci sono una serie di timori associati all’idea del trapianto: cicatrici, attaccature innaturali, zone donatrici del cuoio capelluto sulle quali resta visibile ed evidente la riduzione dei capelli. Non è frequente che questo accada se si sceglie una struttura seria e certificata, sfatiamo questo mito!
Entrambe le opzioni sono dunque adatte in molti casi, ma risultano anche piuttosto invasive, oltre ad avere tempi importanti che non rendono rapida la risoluzione del problema. Trovarsi il cuscino pieni di capelli può davvero essere avvilente, ma non per questo l’unica possibilità si configura nella chirurgia o nell’assunzione di ormoni integrativi.
Protesi capelli: cosa cambia rispetto alla parrucca?
Sarebbe bello poter pensare ad una soluzione meno impegnativa del trapianto e meno “pesante” per il corpo rispetto a quanto sia l’assunzione di integratori ormonali.
Parrucca, allora? Prima di rispondere, va sottolineato che entra qui in gioco una grande dose di pregiudizio causato da ciò che esisteva decenni fa e che è ormai entrato a far parte dell’immaginario collettivo. Si pensa al “parrucchino” come ad un oggetto ridicolo, imbarazzante, che crea battutine e risatine a mezza bocca. Questo avveniva spesso, purtroppo, perché la parrucca sia donna che da uomo era davvero molto visibile e riconoscibile come tale. Tra il colore improbabile e la curiosa lucidità del capello, era davvero facile accorgersi che qualcuno la stesse portando. Per non parlare del fastidio per chi lo indossava, che avvertiva prurito e caldo eccessivo.
Oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante in ogni ambito e anche quello della cura dei capelli in casi di calvizie incipiente o alopecia è stato profondamente rivoluzionato.
Esistono infatti vere e proprie protesi capelli, quindi non parrucche ma impianti che possono essere scelti e personalizzati senza essere oggetti “esterni”: si attaccano al cuoio capelluto tramite membrane sottilissime e garantiscono un effetto naturale, indistinguibile dai capelli veri. Anche ove sia desiderabile solo un infoltimento, che quindi renderebbe ancora più fastidiosa una parrucca, questo tipo di impianti consente di avere una resa eccellente.
Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione quando si valuta una protesi è quello della manutenzione. Non sarebbe sensato cercare un rimedio alla caduta dei capelli e individuarlo ma poi ritrovarsi al punto di partenza perché si è scelto un prodotto che si rovina subito o che richiede una cura costante e dispendiosa. Ecco perché le protesi di alta qualità prevedono l’insegnamento agli utenti delle modalità di cura dell’impianto.